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Archive for the Lifestyle Category

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egoist room

Io amo lavorare da sola, però vorrei farlo con altri, sconosciuti…così per chiaccherare un po’, rubare qualche idea geniale…sbirciare i loro progetti, sfogliare i cataloghi che loro hanno e che io non prendo mai perchè pesano più di me. Condividere, cicerare, ridacchiare, rubacchiare, copiare…contraddittorio? Nella precedente edizione del Salone del Mobile di Milano, ho scoperto la Collaborative Room. Ovvero una stanza modulo rivestita con pannelli fonoassorbenti, in grado di attivare uno spazio nello spazio, protetto e riservato. All’interno, il modulo è illuminato, fornito anche di ricircolo d’aria e alimentazione elettrica. Si compone a piacimento…una sala riunioni o una zona relax…Puoi collaborare o isolarti. Ormai il lavoro è smart, gli spazi sono coworking. Basta uffici e stanzette. Loft e spazi aperti.  Se lavorassi in un coworking, cosa che non escludo possa succedere, dovrei proporre una egoist room, con cuscini, riviste, bollitore e musica. Tutta per me! Poi ripenso alla frase di Paul Valéry: ” Un uomo solo è sempre in malvagia compagnia”… e allora dico: Tutti insieme appassionatamente!. 

Collaborative Room di Estel

Github’s office space in San Francisco

Ekimetrics in Paris

MullenLowe, Boston

In fondo, si può lavorare anche divertendosi.

Swing Table di Christopher Duffy di Duffy London

 



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Marmocchi in liberta’

Sto guidando su una strada sterrata diretta verso il casale dove oggi Olivia festeggia i suoi 5 anni. Sono tornata nella terra dei ricordi, la Toscana. Per oltre vent’anni luogo di pensieri magici. Un gran polverone si solleva davanti a me e compare un furgoncino aperto carico di bambini  con i capelli svolazzanti. La memoria si rituffa nelle passate emozioni, in jeep con papà su e giù per i colli schivando rami sporgenti e schizzi di fango e in Africa nel Transvaal quando percorrevo alla guida di un “bakkie” (furgoncino aperto o pickup) i km che separavano Coromendal Farm al paese più vicino e sulla strada davo passaggi alle persone che vivevano nel piccolo villaggio costruito per loro all’interno della grande proprietà. Mi ringraziavano in afrikaans, in zulu ma io capivo solo il loro sorriso. Specialmente quello dei bambini. Tengo le mie lacrime nel cuore e arrivo alla Vigna. Uno dei tanti casali ristrutturati con profonda passione e rispetto dalla famiglia Marchi. Siamo ospiti nella loro terra, tra Gavorrano e Ribolla a pochi km dal mare, dalla bellissima Cala Violina. L’Ingegnere (Carlo Marchi) chiamato così da sempre e per sempre, ereditò queste terre fatte di boschi, sterpaglie e casali abbandonati. Un lungo lavoro di bonifica ha reso oggi queste terre un luogo di cui innamorarsi e dove è possibile sentire la natura e vivere senza tempo. Ristrutturò i casali uno ad uno per sé, Gioia e i suoi 3 bambini. Visse qualche anno in ognuno di loro per essere certo che fossero ristrutturati con cura e per lasciare il suo segno. La visione dell’Ingegnere era unica e speciale. Ancora oggi si sente la sua essenza ovunque. Ma ecco la piccola Olivia e i bambini scatenati che oggi la festeggiano. Vedo in lontananza mio figlio Rocco, 3 anni e mezzo,  che corre dietro ad un piccolo peloso cercando di instaurare un rapporto amichevole, rivedo mio figlio inseguito dal peloso che si tuffa tra le braccia del papà pauroso e divertito. Le cuoche campagnole sfornano tortelli al ragù, polpettone, verdure dell’orto, frittate alle cipolle, crostate marmellatose…Le giornate sono passate così, tra tiro alla fune, corse nei sacchi, bimbi stipati nei cart del golf privato sostando sulle sponde dei laghetti cercando palline perse e rane, al maneggio a lezione e in casa davanti al camino acceso incantati dal fuoco e dai colori. Pescando, ridendo, scappando dal temporale, infangandosi e inventandosi mille giochi. Erano più di 20 bambini, felici. Dai 2 anni ai 12 tutti per uno e uno per tutti. Così sono state le mie vacanze toscane oggi come ieri, così vorrei che fossero per sempre quelle di mio figlio. Scanzonate!

Ps: La Vigna e Il Serratone si possono affittare…Anche Sara Jessica Parker ha soggiornato qui, come dicono i toscani: a chi c’ha fortuna, anche il gallo gli fa l’ovo…

Photo Pinterest



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APRILE, è TEMPO DI SALONE!

Il Salone del Mobile è la settimana più frizzante e dinamica di Milano. La moda? Snob, accessibile a pochi, dove tutti si sentono “straordinariamente superiori”, irraggiungibili. La moda non coinvolge la città, la paralizza e chiude le porte ai milanesi aspettando la Wintour e i suoi attachment. Il Salone è la città, con i suoi luoghi più segreti, con i cortili per tutti, le strade che diventano luoghi di racconti, di incontri e di immaginazione. Oggi vado in Ventura a vedere i Polacchi, i Danesi, ieri ho visto i brasiliani…gli italiani dimostrano le loro arti in ogni angolo, nella fiera immensa e ricca di idee, nei negozi, negli eventi mai banali. La città si fa indagare, gli stessi milanesi la riscoprono e si stupiscono. Pensate che però c’è una parte dei cittadini che detesta la città per l’intensificazione del traffico, i ristoranti sempre affollati, le strade vive, allegre e chiacchierine. Milanesi che appartenete a questa categoria di “signorina tu mi stufi”, state a casa, chiusi, tirate le tende e rimanete nell’oscurità della vostra beata solitudine. Noi curiosi continuiamo il giro tondo. Ci inebriamo di creatività, di pensieri ricchi, di voci e suoni del mondo. Una settimana che vorremmo durasse sempre. Evviva il Salone del Mobile, e guai a chi lo tocca!

p.s: Quest’anno il mio accompagnatore è mio figlio, 3 anni e mezzo. Si è divertito? NooooO, molto di più. Straordinariamentedivertito!!!

Università degli studi di Milano. 10 alberi reinterpretati.

Circus Plate. Via Santa Marta

Triennale. Giochi sensoriali di colori, suoni e riflessi.

 



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THE GOLD LIFE

Una cucina oro (strepitosa), una cannuccia…quello che bussa sempre alla porta quando c’è un party…si, ogni tanto anch’io sogno e lo faccio in grande. No?

 



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Splash!

All’arrivo dell’estate il mio più grande desiderio è infilarmi in una lavatrice e uscirne, asciugata, strizzata e profumata. Pronta per il sole e una leggera abbronzatura. Non potendolo fare, mi ritrovo sempre a spendere una buona parte della vacanza usando il mare come se fossi in palestra: nuoto, acquagim, acquatonic, corsa sulla sabbia…e poi frutta, verdura, verdura e frutta, niente pane e tanti sospiri. Ecco, il mio problema è che tutto questo dura al massimo 10 minuti al giorno e quindi i benefici li vedo quando al posto della gonnellina è tempo di golf e spolverini. Veloce di pensiero e pigra di passo!

A fine estate seppur dorata e nulla di più, sembro un Ringo perchè amo indossare i costumi interi. Che denotano per me un’eleganza seza tempo e ci rendono molto più sexy di alcuni bikini che amo lasciare alle fanciulle che sanno indossarli senza essere fraintese. Si capisce quando sfoglio una rivista gossipara estiva dalla quantità di: “ma che orrore!” riesco a pronunciare in breve tempo. Lo ammetto, le persone che d’estate diventano africane non mi piacciono e ancor meno quelle che pensano di essere Bo Derek in Ten senza essere passate dallo specchio.

Evviva le donne e gli uomini che non dimenticano l’eleganza per pura vanità!…Godiamoci un tuffo senza troppi pensieri, assaporando l’impatto nell’acqua fredda che porta quei brividi che ci fanno strizzare e sentire vivi. Splash!.

When the Summer comes my strongest wish is that of getting into a washing machine to come out fully dried up, wrung and scented. Ready for the sun and for a light sun-tan. As I can’t do that, I usually end up spending most of the Summer time using the seaside as if I were in a gym: swimming, doing some water aerobics, aquatonic, jogging on the sand … and then fruit and vegetables, vegetables and fruit, no bread and a lot of sighs. So, my problem is that all this lasts ten minutes a day at the very longest, and all advantages will be only revealed when it is time to wear pullovers and duster coats and to put off nice short skirts. My thoughts run fast, but my pace is slow!

When the Summer draws to its end, although golden brown – no more than that,  I look like a Ringo biscuit ‘cause I love wearing one-piece swimsuits. In my opinion they are the hallmark of an evergreen elegance and make us look much sexier than some bikinis I’d rather leave to those young girls who are able to wear them without fearing being misinterpreted. When I leaf through a Summer gossip magazine this comes out from the number of “That’s horrible!” I can utter in a short time. I do admit, people turning into Africans during  Summer time  I really don’t like, and I like even less those who pretend to be Bo Derek in the movie Ten  without having checked themselves in the mirror before.

Long live those men and women who do not give up refinement out of sheer vanity! … Let’s have a light-hearted dive, enjoying plunging into the cold water, shivering enough to feel squeezed and alive. Splash!

 



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Garage Sale!

In America è usanza comune rivendere mobili e oggetti che non si vogliono più in casa. Generalmente si svuotano i garage che con il tempo diventano dei veri magazzini dell’orrore. Bene, in vista della ristrutturazione di casa, del cambiamento di stile e di spazi, ho organizzato il mio garage sale mettendo in vendita tutto ciò che la casa conteneva. Il patto con mio marito era fare “tabula rasa” e quindi non farsi indebolire dai sentimentalismi. Il bancone vendita che arrivava da uno dei negozi di famiglia che ha contenuto foto, tovaglie, disegni, idee e più di tutto: ricordi. L’armadio gigantesco in noce della nonna (di mio marito) bellissimo, imponente ma che contiene la metà di uno nuovo…una coppia di abat-jour comprate durante un giro in provenza che non si sono mai sposate con l’arredo e così via. Tutto in vendita, agli amici e amici di amici che con entusiasmo sono venuti a bere un bicchiere di vino e sono usciti con una sedia sotto braccio. Ogni giorno la casa si svuota di un pezzettino di storia ma nonostante un po’ di malinconia, sono così felice di ricominciare, di fare un nuovo progetto sulle esigenze reali di tutti i componenti di questa mia micro famiglia. La casa era prima un mix molto di charme di cose ereditate o acquistate da noi sapendo che però prima o poi avremmo dovuto pensare ad un cambiamento. Ora, inizia un nuovo capitolo e lo scriviamo interamente noi. Evviva!!! Inoltre a voler ben vedere, risparmiamo su trasloco e magazzino che sarebbe stato necessario per i mesi della ristrutturazione…non male!

It’s a common habit in America to sell furnishings and items you no longer wish to keep at home. The garages are generally the places which get emptied out, and they turn into real horror storehouses in the course of time. Well, considering my house being renovated, the style and the room settings  being changed, I have arranged my garage sale putting up on sale the whole collection of items my house used to contain. I had agreed with my husband on making a clean sweep of all, not yielding to any sentimentalism whatsoever. The selling counter coming from one of my family’s shops, which used to keep pictures, table cloths, drawings, ideas and above all memories. The huge walnut wardrobe which belonged to (my husband’s) Granny, very nice, stately, but whose capacity is half the one of a new cabinet … a couple of table lamps we bought on a travel through Provence we were never able to match with the interior design, and so forth. Everything on sale, to friends and to our friends’ friends who came enthusiastically to drink a glass of wine and left the place carrying a chair arm-in-arm. Every day my house gets rid of a bit of history, but, although I do feel a bit melancholic, I am so happy to start anew, to carry out a fresh project catering to the real needs of each member of this micro-family of mine. The house used to be sort of most charming mixture of inherited or self-bought items, but we were aware that we’d have to consider changing sooner or later. A new chapter is being written, and we are the only writers. Hurrah!  And further to that, on second thoughts, we will save money on moving and storing furniture, which would have been necessary over the months of the renovation works … not bad!   

E ora si trasloca!

 



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Where do they live?

Questa foto ci racconta qualcosa di una giovane coppia, andiamo oltre e cerchiamo di immaginare dove vivono. Giochiamo insieme e alleniamo l’immaginazione e lo spirito di osservazione…dove vivono? a, b, c, d? (La mia risposta sarà pubblicata prossimamente)

This picture tells a story of a young couple, let’s go over and try to imagine where they live. Play together and train the imagination and the spirit of observation … where do they live? a, b, c, d? ((My answer will be published shortly)

 

 



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TI IMMAGINO COSI’



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TI IMMAGINO COSI’

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TEA

Assolutamente Lapsansung Chon, tostato, bruciato, profondo. Vietato lo zucchero.
Absolutely Lapsansung Chon, roasted, burned, deep. No sugar allowed.



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